Riproponiamo uno stralcio di dichiarazione apparsa sul portale ufficiale del Vaticano, Vatican News, in cui Mons. Nunzio Galantino, presidente dell’Apsa Amministrazione Patrimonio della sede Apostolica, interviene nel dibattito sulle presunte imposte non versate dalla Santa Sede. Riprendiamo per fare chiarezza.
Ieri, alcune figure dello showbiz hanno fatto affermazioni distorte sul tema delle imposte annuali che il Vaticano non corrisponderebbe allo Stato Italiano.
Don Galantino, fornisce alcuni dati:
Come ulteriore contributo alla chiarezza e per focalizzare il discorso su dati certi, riporto le tasse pagate nel 2019 in Italia dall’Amministrazione del patrimonio della Santa Sede, l’ente vaticano che gestisce gli immobili intestati direttamente alla Santa Sede: 5.750.000 euro di Imu e 354.000 euro di Tasi, versati per oltre il 90% al comune di Roma, dove gli immobili si trovano. Se aggiungiamo 3.200.000 euro di Ires, arriviamo a un totale di oltre 9.300.000 euro. Non proprio una bazzecola, tenuto conto che queste somme si riferiscono soltanto alla parte di beni amministrati dall’Apsa (Amministrazione del patrimonio della Sede apostolica). A queste somme va aggiunto quanto, con gli stessi criteri, pagano la Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli (Propaganda Fide), il Vicariato di Roma, la Cei, gli Ordini e le Congregazioni religiose.
Una parte della leggenda nasce dalla sentenza del 2018 della Corte di Giustizia dell’UE, secondo cui la Commissione europea sbagliò a suo tempo a non chiedere all’Italia il recupero dell’allora Ici non versata da enti non profit, inclusi gli enti ecclesiastici. Secondo calcoli di un esponente politico dei 5stelle, non suffragati da elementi di prova, questa somma ammonterebbe a 5 miliardi. Si tratta di una stima doppiamente sbagliata: in sé perché studi ben più attendibili di organi dello Stato parlano di 100 milioni all’anno per sei anni; e perché attribuisce alla Chiesa tout court l’intero ‘debito’ del mondo non profit che è ben più ampio di quello cattolico.
Tra l’altro autorevoli esponenti ecclesiastici (tra i quali lo stesso Galantino e i vertici della Cei) si sono pronunciati più volte per la disponibilità a pagare quanto eventualmente dovuto per quegli anni. Ma la verità è che lo Stato italiano – e anche qui ci sono pubbliche dichiarazioni – non è in grado di stabilire chi debba farlo e per quali importi.
Cliccando qui è possibile leggere l’intervento completo di Mons. Galantino sul portale ufficiale del Vaticano, Vatican News.
Tutto ciò, per chiarezza.